Cooperazione, ricerca, formazione e solidarietà al CeSI dell'Università Cattolica a Codeway Expo 2022


Cooperazione, ricerca, formazione e solidarietà al CeSI dell'Università Cattolica a Codeway Expo 2022


Progetti di cooperazione e aziende impegnate nella sostenibilità, tutti i protagonisti del secondo giorno di Codeway Expo

Progetti di cooperazione e aziende impegnate nella sostenibilità, tutti i protagonisti del secondo giorno di Codeway Expo.

Prosegue con un intenso programma di appuntamenti la seconda giornata di Codeway – Cooperation Development Expo, la Fiera della Cooperazione allo Sviluppo Internazionale, dopo due anni di pandemia finalmente in presenza presso i padiglioni di Fiera Roma, dal 18 al 20 maggio.

Tra i protagonisti di oggi il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC), che da Codeway Expo lancia “le linee guida per l’accoglienza di architetti e studenti ucraini profughi in Italia”, un insieme di indicazioni concrete, alla luce del quadro operativo vigente, elaborate per supportare gli Ordini provinciali e la comunità degli architetti nelle eventuali azioni di “accoglienza”, presso gli studi professionali, di architetti e studenti ucraini sfollati a seguito dell’invasione militare. Sempre nella seconda giornata di manifestazione è stato presentato dall’Università Cattolica del Sacro Cuore il progetto dedicato alla formazione e all’assistenza ostetrica in Africa. Ideato da alcuni docenti medici dell’Università Cattolica, molti dei quali operanti al Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS, e coordinato dal Centro di Ateneo per la Solidarietà internazionale (CeSI), il progetto è partito nel mese di maggio 2020 con primi incontri di formazione a distanza per il personale degli ospedali in Tanzania, Mozambico, Congo, Nuova Guinea, Etiopia, Camerun, Burundi, Gibuti e Uganda e si è concretizzato in un protocollo formativo per supportare medici e operatori sanitari in Africa nell’utilizzo dell’ecografo al fine di verificare le condizioni dei polmoni dei pazienti.

Molto interessanti gli incontri promossi dalle Regioni. Nella mattina, l’appuntamento a cura della Lazio Region ha acceso i riflettori sulla crisi afghana. “Dobbiamo sforzarci di tenere alta l’attenzione su tutte le emergenze – ha sottolineato Flavia Zaccari, dirigente Area Cooperazione internazionale allo Sviluppo sostenibile –. Nel mondo oggi ci sono 160 guerre in corso e 193 milioni di persone nell’area della fame e questa è la nostra grande sconfitta. Le condizioni in Afghanistan sono drammatiche, oggi abbiamo illustrato un progetto, proposto alle Regioni dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e supportato dalle Regioni Lazio, Emilia-Romagna e Puglia, che riguarda le zone montuose del Paese, dove ci sono servizi sanitari in grande crisi. Si tratta di un finanziamento in continuità con MAECI e AICS, per sostenere ospedali di maternità e centri di vaccinazione Covid”. Vi è stata anche la proiezione del film finanziato dalla Regione Lazio “Enaiat, l’incredibile storia” della regista patrizia schiavo. Nel pomeriggio, nel corso dell’incontro organizzato dalla Emilia-Romagna Region e introdotto dalla Vicepresidente della Regione Elly Schlein, si è discusso del ruolo che territori ed enti territoriali devono avere nelle politiche di educazione alla cittadinanza globale, sottolineando la necessità di un percorso ampio e integrato, che coinvolga ambiti tematici differenti e corra parallelo e complementare allo sviluppo sostenibile.

Sempre nel pomeriggio Codeway Expo ha puntato ancora una volta l’attenzione sul ruolo che le imprese possono e devono giocare nello sviluppo sostenibile, con l’incontro “La Cooperazione Internazionale: nove opportunità di business del settore profit”. La dirigente della Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, Grazia Sgarra, ha illustrato le potenzialità concrete dei bandi profit dell’Agenzia, che “promuove un business inclusivo, sostenibile e innovativo”. Ha sottolineato l’esigenza di adottare un punto di vista innovativo per guardare all’area mediterranea, citando anche il Libro Bianco sul rilancio del Mezzogiorno appena presentato, Simone Ginesi di The European House Ambrosetti: “Dobbiamo identificare una nuova visione e agenda di sviluppo e la cooperazione – ha sottolineato – può e deve essere uno degli strumenti per raggiungere l’obiettivo”.

Proprio la partecipazione delle aziende a Codeway Expo rappresenta il principale tratto distintivo dell’appuntamento. Protagoniste dell’edizione di quest’anno sono alcune tra le più innovative realtà a livello internazionale, eccellenze nell’offrire soluzioni sostenibili nel campo della cooperazione.

Così la De Lorenzo, ora tra l’altro impegnata nella costruzione di 5 scuole in Ghana. La S.p.A è specializzata in progettazione, sviluppo e produzione di attrezzature didattiche per la formazione tecnica e professionale, strumenti che servono per convertire le conoscenze teoriche in esperienze e competenze pratiche e sono particolarmente utili nei Paesi emergenti. Desalinizza l’acqua, sfruttando l’energia solare Genius Watter, giovane startup con una consolidata esperienza alle spalle, che ora sta lavorando per offrire acqua potabile e sicura a una comunità di circa 10.000 persone in Somaliland. Porta invece l’energia pulita a chi, nelle più sperdute regioni del mondo, non ne ha accesso OffgridSun. Attualmente sta lavorando in circa 15 paesi in partnership con aziende locali e Ong, implementando soluzioni tecnologiche innovative ed affidabili basate sull’energia solare. Newster Group produce e commercializza macchinari ecosostenibili, che offrono una varietà di prodotti in grado di soddisfare tutte le necessità per il trattamento dei rifiuti ospedalieri. Ora, con il CAM – Consorzio Associazioni con il Mozambico onlus di Trento e AICS – Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo, ha avviato a Beira la creazione di un’azienda di servizi specializzata nella raccolta dei rifiuti infetti, con lo scopo di salvaguardare l’ambiente con un adeguato trattamento degli scarti pericolosi delle strutture sanitarie e, allo stesso tempo, di offrire lavoro, formando figure specializzate in loco. Ben rappresentato in fiera anche il tessuto imprenditoriale della Regione Lazio, con la partecipazione di Pmi tutte ad alto tasso di innovazione, digitalizzazione e attenzione alla sostenibilità. Sono presenti anche due aziende ucraine, che operano nel campo dell’energia e dei fertilizzanti.

Da segnalare, tra gli stand della manifestazione, anche tre piccole esposizioni artistiche. C’è nel padiglione 7, promossa dalla rivista Africa e Affari, la mostra Terra Madre, che racconta la sfida della sostenibilità ambientale in Africa attraverso 40 immagini realizzate da grandi fotografi, tra i quali anche premi Pulitzer. l loro scatti sono uno sguardo corale sulle urgenze più impellenti per l’umanità viste dal continente più fragile, resiliente e vitale, che paradossalmente contribuisce meno alle emissioni di gas nocivi nell’atmosfera ma paga il prezzo più alto per i cambiamenti climatici.
Sempre in fiera è stata realizzata una tappa della mostra itinerante “Lo Spazio morale”, https://www.architettiecooperazione.org/mostra-itinerante/ organizzata dal Consiglio Nazionale degli Architetti. La mostra illustra in 37 pannelli parte dell’impegno civile degli architetti italiani in situazioni emergenziali e critiche e mette a disposizione della comunità e dei professionisti le migliori pratiche a sostegno dei territori deboli. Vi è infine, presso lo stand FAO, una raccolta di scatti celebrativi dell’Anno internazionale della pesca e dell’acquacoltura artigianali, quale è stato dichiarato il 2022 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Le fotografie, provenienti da tutto il mondo, mirano a sottolineare l’importanza della piccola pesca artigianale e dell’acquacoltura per i nostri sistemi alimentari.

Progetti di cooperazione e aziende impegnate nella sostenibilità, tutti i protagonisti del secondo giorno di Codeway Expo.

Prosegue con un intenso programma di appuntamenti la seconda giornata di Codeway – Cooperation Development Expo, la Fiera della Cooperazione allo Sviluppo Internazionale, dopo due anni di pandemia finalmente in presenza presso i padiglioni di Fiera Roma, dal 18 al 20 maggio.

Tra i protagonisti di oggi il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC), che da Codeway Expo lancia “le linee guida per l’accoglienza di architetti e studenti ucraini profughi in Italia”, un insieme di indicazioni concrete, alla luce del quadro operativo vigente, elaborate per supportare gli Ordini provinciali e la comunità degli architetti nelle eventuali azioni di “accoglienza”, presso gli studi professionali, di architetti e studenti ucraini sfollati a seguito dell’invasione militare. Sempre nella seconda giornata di manifestazione è stato presentato dall’Università Cattolica del Sacro Cuore il progetto dedicato alla formazione e all’assistenza ostetrica in Africa. Ideato da alcuni docenti medici dell’Università Cattolica, molti dei quali operanti al Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS, e coordinato dal Centro di Ateneo per la Solidarietà internazionale (CeSI), il progetto è partito nel mese di maggio 2020 con primi incontri di formazione a distanza per il personale degli ospedali in Tanzania, Mozambico, Congo, Nuova Guinea, Etiopia, Camerun, Burundi, Gibuti e Uganda e si è concretizzato in un protocollo formativo per supportare medici e operatori sanitari in Africa nell’utilizzo dell’ecografo al fine di verificare le condizioni dei polmoni dei pazienti.

Molto interessanti gli incontri promossi dalle Regioni. Nella mattina, l’appuntamento a cura della Lazio Region ha acceso i riflettori sulla crisi afghana. “Dobbiamo sforzarci di tenere alta l’attenzione su tutte le emergenze – ha sottolineato Flavia Zaccari, dirigente Area Cooperazione internazionale allo Sviluppo sostenibile –. Nel mondo oggi ci sono 160 guerre in corso e 193 milioni di persone nell’area della fame e questa è la nostra grande sconfitta. Le condizioni in Afghanistan sono drammatiche, oggi abbiamo illustrato un progetto, proposto alle Regioni dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e supportato dalle Regioni Lazio, Emilia-Romagna e Puglia, che riguarda le zone montuose del Paese, dove ci sono servizi sanitari in grande crisi. Si tratta di un finanziamento in continuità con MAECI e AICS, per sostenere ospedali di maternità e centri di vaccinazione Covid”. Vi è stata anche la proiezione del film finanziato dalla Regione Lazio “Enaiat, l’incredibile storia” della regista patrizia schiavo. Nel pomeriggio, nel corso dell’incontro organizzato dalla Emilia-Romagna Region e introdotto dalla Vicepresidente della Regione Elly Schlein, si è discusso del ruolo che territori ed enti territoriali devono avere nelle politiche di educazione alla cittadinanza globale, sottolineando la necessità di un percorso ampio e integrato, che coinvolga ambiti tematici differenti e corra parallelo e complementare allo sviluppo sostenibile.

Sempre nel pomeriggio Codeway Expo ha puntato ancora una volta l’attenzione sul ruolo che le imprese possono e devono giocare nello sviluppo sostenibile, con l’incontro “La Cooperazione Internazionale: nove opportunità di business del settore profit”. La dirigente della Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, Grazia Sgarra, ha illustrato le potenzialità concrete dei bandi profit dell’Agenzia, che “promuove un business inclusivo, sostenibile e innovativo”. Ha sottolineato l’esigenza di adottare un punto di vista innovativo per guardare all’area mediterranea, citando anche il Libro Bianco sul rilancio del Mezzogiorno appena presentato, Simone Ginesi di The European House Ambrosetti: “Dobbiamo identificare una nuova visione e agenda di sviluppo e la cooperazione – ha sottolineato – può e deve essere uno degli strumenti per raggiungere l’obiettivo”.

Proprio la partecipazione delle aziende a Codeway Expo rappresenta il principale tratto distintivo dell’appuntamento. Protagoniste dell’edizione di quest’anno sono alcune tra le più innovative realtà a livello internazionale, eccellenze nell’offrire soluzioni sostenibili nel campo della cooperazione.

Così la De Lorenzo, ora tra l’altro impegnata nella costruzione di 5 scuole in Ghana. La S.p.A è specializzata in progettazione, sviluppo e produzione di attrezzature didattiche per la formazione tecnica e professionale, strumenti che servono per convertire le conoscenze teoriche in esperienze e competenze pratiche e sono particolarmente utili nei Paesi emergenti. Desalinizza l’acqua, sfruttando l’energia solare Genius Watter, giovane startup con una consolidata esperienza alle spalle, che ora sta lavorando per offrire acqua potabile e sicura a una comunità di circa 10.000 persone in Somaliland. Porta invece l’energia pulita a chi, nelle più sperdute regioni del mondo, non ne ha accesso OffgridSun. Attualmente sta lavorando in circa 15 paesi in partnership con aziende locali e Ong, implementando soluzioni tecnologiche innovative ed affidabili basate sull’energia solare. Newster Group produce e commercializza macchinari ecosostenibili, che offrono una varietà di prodotti in grado di soddisfare tutte le necessità per il trattamento dei rifiuti ospedalieri. Ora, con il CAM – Consorzio Associazioni con il Mozambico onlus di Trento e AICS – Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo, ha avviato a Beira la creazione di un’azienda di servizi specializzata nella raccolta dei rifiuti infetti, con lo scopo di salvaguardare l’ambiente con un adeguato trattamento degli scarti pericolosi delle strutture sanitarie e, allo stesso tempo, di offrire lavoro, formando figure specializzate in loco. Ben rappresentato in fiera anche il tessuto imprenditoriale della Regione Lazio, con la partecipazione di Pmi tutte ad alto tasso di innovazione, digitalizzazione e attenzione alla sostenibilità. Sono presenti anche due aziende ucraine, che operano nel campo dell’energia e dei fertilizzanti.

Da segnalare, tra gli stand della manifestazione, anche tre piccole esposizioni artistiche. C’è nel padiglione 7, promossa dalla rivista Africa e Affari, la mostra Terra Madre, che racconta la sfida della sostenibilità ambientale in Africa attraverso 40 immagini realizzate da grandi fotografi, tra i quali anche premi Pulitzer. l loro scatti sono uno sguardo corale sulle urgenze più impellenti per l’umanità viste dal continente più fragile, resiliente e vitale, che paradossalmente contribuisce meno alle emissioni di gas nocivi nell’atmosfera ma paga il prezzo più alto per i cambiamenti climatici.
Sempre in fiera è stata realizzata una tappa della mostra itinerante “Lo Spazio morale”, https://www.architettiecooperazione.org/mostra-itinerante/ organizzata dal Consiglio Nazionale degli Architetti. La mostra illustra in 37 pannelli parte dell’impegno civile degli architetti italiani in situazioni emergenziali e critiche e mette a disposizione della comunità e dei professionisti le migliori pratiche a sostegno dei territori deboli. Vi è infine, presso lo stand FAO, una raccolta di scatti celebrativi dell’Anno internazionale della pesca e dell’acquacoltura artigianali, quale è stato dichiarato il 2022 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Le fotografie, provenienti da tutto il mondo, mirano a sottolineare l’importanza della piccola pesca artigianale e dell’acquacoltura per i nostri sistemi alimentari.


Codeway Expo, sicurezza e sostenibilità alimentare, imprese italiane possono avere un ruolo da protagoniste

Codeway Expo, sicurezza e sostenibilità alimentare, imprese italiane possono avere un ruolo da protagoniste.

La questione della sicurezza e della sostenibilità alimentare è una delle sfide più urgenti di questo momento storico, resa ancora più acuta da contingenze drammatiche come la pandemia da Covid19, la guerra in Ucraina e i cambiamenti climatici in atto. Con l’appuntamento di apertura di Codeway – Cooperation Development Expo, la manifestazione di Fiera Roma dedicata alla cooperazione internazionale, si è affrontato il tema con l’obiettivo di dargli un taglio propositivo e operativo, ponendo al centro possibili azioni concrete promosse dal sistema Italia e dagli operatori privati e guardando con attenzione il ruolo che le imprese italiane possono giocare nella strategia di proiezione internazionale dell’Italia sul tema della sicurezza e della sostenibilità alimentare, ponendosi al centro non solo del dibattito ma anche dell’azione che il nostro Paese svilupperà in questo settore centrale della nostra cooperazione internazionale.

“L’Italia – ha commentato la Vice Ministra degli Esteri Marina Sereni, intervenendo in collegamento da Berlino a Codeway – guarda con grande preoccupazione alla situazione dei Paesi dell’area del Mediterraneo generata dalla guerra in Ucraina in termini di aumenti dei prezzi e di penuria dei beni di base e alle conseguenze geopolitiche, economiche e sociali di questa situazione”. Per vincere la sfida della sicurezza alimentare e promuovere sistemi agroalimentari più sostenibili – secondo Sereni – è necessario favorire la cooperazione tra tutti gli attori, istituzionali e non, in una prospettiva multilaterale e multi-attoriale che investa nella ricerca di sinergie, alleanze e partenariati di lungo periodo”. La Vice Ministra ha quindi ribadito che “per vincere la sfida della sicurezza alimentare e promuovere sistemi agroalimentari più sostenibili, le imprese giocano un ruolo centrale”, ha concluso Sereni.

Ha posto l’attenzione sulla centralità del ruolo delle imprese anche Angelo Riccaboni, Presidente Fondazione PRIMA, Barcellona, e Santa Chiara Lab, UniSi, Co-Chair UN SDSN Europe, Parigi. “In questo stesso periodo è maturata anche la consapevolezza che le imprese possono fornire un contributo positivo ad affrontare le questioni ambientali e sociali cui ci troviamo di fronte – ha illustrato il Professore -. Questo può avvenire in due modi: inducendo le imprese a migliorare la quantità e la qualità, compresa la sostenibilità, delle proprie produzioni e sfruttando al massimo il loro potenziale di cooperazione in ragione della loro partecipazione alle filiere globali. In tale contesto, l’esperienza italiana appare particolarmente significativa. Interessanti potenzialità – ha sottolineato Riccaboni – sono espresse in particolare dal modello di filiera venutosi a creare in Italia e per le modalità con cui le imprese italiane partecipano alle filiere globali. Le filiere italiane sono costituite, tradizionalmente, da aziende molto attente ai territori, capaci di valorizzare, attraverso prodotti di qualità, l’elevato grado di biodiversità del nostro Paese, le differenti produzioni agroalimentari e le eterogenee culture locali del cibo”.

Soluzioni preziose in termini di accesso al cibo, benessere delle persone e futuro del Pianeta possono derivare dalla diffusione di un modello, come quello agroalimentare italiano, basato sulla valorizzazione delle produzioni locali, intense connessioni con il territorio e le comunità, capacità di connettere filiere corte con quelle internazionali, attenzione all’impatto ambientale e alla freschezza dei prodotti, giusto equilibrio fra tradizione e innovazione. “È sbagliato e frutto di interessi di parte voler standardizzare il cibo – ha commentato Ivano Vacondio, Presidente Federalimentare – e dobbiamo riconoscere che è stato fatto da tutto il nostro Paese un lavoro straordinario per diffondere la cultura e la conoscenza della Dieta Mediterranea”.

Fabio Massimo Pallottini, Presidente di Italmercati, ha sottolineato l’impegno della rete di imprese “nel promuovere lo sviluppo del settore agroalimentare a livello internazionale, in particolare in quei Paesi emergenti come la Tunisia e Kazakhstan. Per poter mettere a frutto l’impegno della Rete dei mercati – ha spiegato Pallottini -, abbiamo chiesto, suscitando una reazione positiva ed entusiasta, che i Rappresentanti istituzionali e, in primis il MAECI, ripongano una maggiore attenzione a queste realtà, accompagnandole nelle scelte strategiche, potenziando gli scambi commerciali e creando le giuste condizioni per valorizzare il know how italiano fatto di grandi professionalità e competenze. Solo attraverso una costante sinergia tra istituzioni e operatori, riusciremo a esportare il Made in Italy”.

La Rappresentante Speciale dell’Unione Europea per il Sahel, Emanuela Del Re, ha sottolineato l’importanza di incrementare il coinvolgimento delle imprese che si occupano di conservazione e trasformazione degli alimenti per dare un contributo “utilissimo” alla causa dello sviluppo nella regione. “Il trasferimento delle competenze del settore privato tramite reti di conoscenze come le diaspore – ha dichiarato Del Re – è fondamentale per creare sistemi che possano risolvere problemi di crescita e sostenibilità nella regione del Sahel”.

Il Vice Direttore Generale Aggiunto della FAO Maurizio Martina ha ricordato come la concomitanza di crisi drammatiche abbia reso ancora più grave l’emergenza alimentare, facendo registrare tra 2020 e 2021 193 milioni di persone nell’area della fame, 40 milioni di persone in più in un anno. “Nonostante la drammaticità della situazione – ha precisato Martina – non sono tra quelli che pensano che dobbiamo rinunciare ai temi della sostenibilità. Dobbiamo affrontare il nodo della sicurezza alimentare nella sua molteplicità di aspetti”. Rispetto al ruolo dell’Italia, Il Vice Direttore Generale Aggiunto della FAO ha sottolineato che bisogna “valorizzare di più e meglio le specificità che abbiamo. Bisogna fare sistema e costruire un’idea di collettivo attorno alle eccellenze”.

Hanno ribadito l’obiettivo di fare di CODEWAY uno strumento di supporto alle imprese italiane interessate a incominciare o incrementare la propria presenza sui mercati internazionali e impiegare “creatività” e “innovazione” per una soluzione alle sfide dello Sviluppo Sostenibile, come auspicato dall’Agenda 2030, Monica Lucarelli, Assessora alle Attività Produttive e Pari Opportunità, Roma Capitale, Paolo Orneli, Assessore Sviluppo Economico, Commercio e Artigianato, Università, Ricerca, Start – Up e Innovazione Regione Lazio e Fabio Casasoli, Amministratore unico di Fiera Roma.
“Le ragioni che rendevano straordinaria l’idea alla base di Codeway – ha detto Orneli – prima della pandemia, oggi si sono rafforzate. Il Covid-19 ha messo fine a un modello di sviluppo sbagliato, le ragioni alla base della cooperazione allo sviluppo oggi sono tutte più forti”.

Codeway Expo, sicurezza e sostenibilità alimentare, imprese italiane possono avere un ruolo da protagoniste.

La questione della sicurezza e della sostenibilità alimentare è una delle sfide più urgenti di questo momento storico, resa ancora più acuta da contingenze drammatiche come la pandemia da Covid19, la guerra in Ucraina e i cambiamenti climatici in atto. Con l’appuntamento di apertura di Codeway – Cooperation Development Expo, la manifestazione di Fiera Roma dedicata alla cooperazione internazionale, si è affrontato il tema con l’obiettivo di dargli un taglio propositivo e operativo, ponendo al centro possibili azioni concrete promosse dal sistema Italia e dagli operatori privati e guardando con attenzione il ruolo che le imprese italiane possono giocare nella strategia di proiezione internazionale dell’Italia sul tema della sicurezza e della sostenibilità alimentare, ponendosi al centro non solo del dibattito ma anche dell’azione che il nostro Paese svilupperà in questo settore centrale della nostra cooperazione internazionale.

“L’Italia – ha commentato la Vice Ministra degli Esteri Marina Sereni, intervenendo in collegamento da Berlino a Codeway – guarda con grande preoccupazione alla situazione dei Paesi dell’area del Mediterraneo generata dalla guerra in Ucraina in termini di aumenti dei prezzi e di penuria dei beni di base e alle conseguenze geopolitiche, economiche e sociali di questa situazione”. Per vincere la sfida della sicurezza alimentare e promuovere sistemi agroalimentari più sostenibili – secondo Sereni – è necessario favorire la cooperazione tra tutti gli attori, istituzionali e non, in una prospettiva multilaterale e multi-attoriale che investa nella ricerca di sinergie, alleanze e partenariati di lungo periodo”. La Vice Ministra ha quindi ribadito che “per vincere la sfida della sicurezza alimentare e promuovere sistemi agroalimentari più sostenibili, le imprese giocano un ruolo centrale”, ha concluso Sereni.

Ha posto l’attenzione sulla centralità del ruolo delle imprese anche Angelo Riccaboni, Presidente Fondazione PRIMA, Barcellona, e Santa Chiara Lab, UniSi, Co-Chair UN SDSN Europe, Parigi. “In questo stesso periodo è maturata anche la consapevolezza che le imprese possono fornire un contributo positivo ad affrontare le questioni ambientali e sociali cui ci troviamo di fronte – ha illustrato il Professore -. Questo può avvenire in due modi: inducendo le imprese a migliorare la quantità e la qualità, compresa la sostenibilità, delle proprie produzioni e sfruttando al massimo il loro potenziale di cooperazione in ragione della loro partecipazione alle filiere globali. In tale contesto, l’esperienza italiana appare particolarmente significativa. Interessanti potenzialità – ha sottolineato Riccaboni – sono espresse in particolare dal modello di filiera venutosi a creare in Italia e per le modalità con cui le imprese italiane partecipano alle filiere globali. Le filiere italiane sono costituite, tradizionalmente, da aziende molto attente ai territori, capaci di valorizzare, attraverso prodotti di qualità, l’elevato grado di biodiversità del nostro Paese, le differenti produzioni agroalimentari e le eterogenee culture locali del cibo”.

Soluzioni preziose in termini di accesso al cibo, benessere delle persone e futuro del Pianeta possono derivare dalla diffusione di un modello, come quello agroalimentare italiano, basato sulla valorizzazione delle produzioni locali, intense connessioni con il territorio e le comunità, capacità di connettere filiere corte con quelle internazionali, attenzione all’impatto ambientale e alla freschezza dei prodotti, giusto equilibrio fra tradizione e innovazione. “È sbagliato e frutto di interessi di parte voler standardizzare il cibo – ha commentato Ivano Vacondio, Presidente Federalimentare – e dobbiamo riconoscere che è stato fatto da tutto il nostro Paese un lavoro straordinario per diffondere la cultura e la conoscenza della Dieta Mediterranea”.

Fabio Massimo Pallottini, Presidente di Italmercati, ha sottolineato l’impegno della rete di imprese “nel promuovere lo sviluppo del settore agroalimentare a livello internazionale, in particolare in quei Paesi emergenti come la Tunisia e Kazakhstan. Per poter mettere a frutto l’impegno della Rete dei mercati – ha spiegato Pallottini -, abbiamo chiesto, suscitando una reazione positiva ed entusiasta, che i Rappresentanti istituzionali e, in primis il MAECI, ripongano una maggiore attenzione a queste realtà, accompagnandole nelle scelte strategiche, potenziando gli scambi commerciali e creando le giuste condizioni per valorizzare il know how italiano fatto di grandi professionalità e competenze. Solo attraverso una costante sinergia tra istituzioni e operatori, riusciremo a esportare il Made in Italy”.

La Rappresentante Speciale dell’Unione Europea per il Sahel, Emanuela Del Re, ha sottolineato l’importanza di incrementare il coinvolgimento delle imprese che si occupano di conservazione e trasformazione degli alimenti per dare un contributo “utilissimo” alla causa dello sviluppo nella regione. “Il trasferimento delle competenze del settore privato tramite reti di conoscenze come le diaspore – ha dichiarato Del Re – è fondamentale per creare sistemi che possano risolvere problemi di crescita e sostenibilità nella regione del Sahel”.

Il Vice Direttore Generale Aggiunto della FAO Maurizio Martina ha ricordato come la concomitanza di crisi drammatiche abbia reso ancora più grave l’emergenza alimentare, facendo registrare tra 2020 e 2021 193 milioni di persone nell’area della fame, 40 milioni di persone in più in un anno. “Nonostante la drammaticità della situazione – ha precisato Martina – non sono tra quelli che pensano che dobbiamo rinunciare ai temi della sostenibilità. Dobbiamo affrontare il nodo della sicurezza alimentare nella sua molteplicità di aspetti”. Rispetto al ruolo dell’Italia, Il Vice Direttore Generale Aggiunto della FAO ha sottolineato che bisogna “valorizzare di più e meglio le specificità che abbiamo. Bisogna fare sistema e costruire un’idea di collettivo attorno alle eccellenze”.

Hanno ribadito l’obiettivo di fare di CODEWAY uno strumento di supporto alle imprese italiane interessate a incominciare o incrementare la propria presenza sui mercati internazionali e impiegare “creatività” e “innovazione” per una soluzione alle sfide dello Sviluppo Sostenibile, come auspicato dall’Agenda 2030, Monica Lucarelli, Assessora alle Attività Produttive e Pari Opportunità, Roma Capitale, Paolo Orneli, Assessore Sviluppo Economico, Commercio e Artigianato, Università, Ricerca, Start – Up e Innovazione Regione Lazio e Fabio Casasoli, Amministratore unico di Fiera Roma.
“Le ragioni che rendevano straordinaria l’idea alla base di Codeway – ha detto Orneli – prima della pandemia, oggi si sono rafforzate. Il Covid-19 ha messo fine a un modello di sviluppo sbagliato, le ragioni alla base della cooperazione allo sviluppo oggi sono tutte più forti”.