Innovazioni nell'agribusiness e sviluppo sostenibile: una nuova visione per la cooperazione internazionale a Codeway Expo

Si è appena concluso nella Codeway Plenary di Fiera Roma l’incontro dedicato all’innovazione nell’agribusiness e al suo ruolo chiave nello sviluppo sostenibile globale.

La conferenza ha concluso l’agenda di appuntamenti di Codeway Expo, la Fiera della Cooperazione allo Sviluppo, organizzata da Fiera Roma e Internationalia. La manifestazione, che si conclude oggi, è realizzata con il supporto di Camera di Commercio di Roma e Regione Lazio, ha il patrocinio di MAECI, AICS e CNR ed è organizzata in collaborazione con UNOPS, ICE7ITA e EEN.

L’appuntamento di questa mattina ha esplorato come la cooperazione internazionale possa essere un motore per il progresso sostenibile nel settore agricolo, fondamentale per la sicurezza alimentare e lo sviluppo economico delle comunità rurali.

La sessione, moderata da Massimo Zaurrini di Internationalia, ha visto la partecipazione di figure chiave nel campo dello sviluppo e della cooperazione internazionale, che hanno condiviso iniziative correnti e future che mirano a integrare sostenibilità e innovazione nell’agricoltura.
Tatiana Marzi dell’Agenzia ICE, che ha illustrato i progetti di Lab Innova nel settore agricolo e la collaborazione con Macfrut per promuovere l’innovazione. Frank Cinque, Direttore Generale della Fondazione E4Impact, che svolge le sue attività in 20 Paesi africani e supporta gli imprenditori nella creazione di posti di lavoro e nel fornire soluzioni alle sfide dei loro Paesi, ha presentato l’acceleratore per start up in Kenya lanciato nel 2018: uno strumento che offre alle startup keniote un’esperienza di accelerazione premium, orientata all’azione e ai risultati, con l’obiettivo di far crescere le loro imprese, facilitare gli investimenti e i collegamenti con i mercati regionali e internazionali, con particolare attenzione a quelli italiani.

“Sono 15 anni che come E4Impact formiamo imprenditori africani d’impatto e in tutto questo tempo un numero è rimasto costante:
il 44% di questi imprenditori opera nel settore agro-alimentare – ha sottolineato Cinque -. L’apertura al commercio internazionale, l’innovazione tecnologica e il conseguente sviluppo economico del continente non può che passare da questo comparto.”
Anche Giovanni Giustino di Ceia Spa e Biagio Di Terlizzi, Direttore aggiunto del CIHEAM Bari, hanno condiviso le loro esperienze e visioni su come le innovazioni tecnologiche e le partnership strategiche possono trasformare il settore agricolo, con un focus particolare sul progetto Josme in Giordania, iniziativa che mira a rafforzare l’innovazione sostenibile delle PMI.

“La capacità di stimolare sinergie tra i diversi attori dello sviluppo, dalle istituzioni alle comunità locali, costituisce il vero valore aggiunto della cooperazione internazionale. Lo osserviamo quotidianamente nel settore agricolo, dove la creazione di una filiera della conoscenza, che passi dai decisori politici fino al singolo agricoltore, apre la via verso miglioramenti tangibili nella sicurezza alimentare come nella crescita lavorativa ed imprenditoriale di un sistema sociale – ha evidenziato il Direttore aggiunto del CIHEAM Bari -. Nella Regione del Mediterraneo allargato, grazie al sostegno dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), stiamo portando avanti una serie di iniziative che cerca di riunire istituzioni, piccole e medie imprese e comunità intorno ad un unico obiettivo: sostenere l’innovazione imprenditoriale e la digitalizzazione nell’agribusiness per trainare una trasformazione economica e culturale del mondo del lavoro”.

L’evento ha evidenziato l’importanza delle sinergie tra diversi attori dello sviluppo – governi, settore privato, istituzioni internazionali e società civile – per creare un impatto trasformativo che vada oltre la mera produzione agricola, affrontando le sfide legate alla sicurezza alimentare, all’empowerment delle comunità locali e all’integrazione dei piccoli produttori nei mercati globali. La conferenza ha offerto a tutti gli stakeholder l’opportunità di riflettere sulle pratiche correnti, scambiare idee e costruire una roadmap per un futuro dove l’agricoltura non solo nutra ma anche prosperi in armonia con l’ambiente e le comunità.

 

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Si è appena concluso nella Codeway Plenary di Fiera Roma l’incontro dedicato all’innovazione nell’agribusiness e al suo ruolo chiave nello sviluppo sostenibile globale.

La conferenza ha concluso l’agenda di appuntamenti di Codeway Expo, la Fiera della Cooperazione allo Sviluppo, organizzata da Fiera Roma e Internationalia. La manifestazione, che si conclude oggi, è realizzata con il supporto di Camera di Commercio di Roma e Regione Lazio, ha il patrocinio di MAECI, AICS e CNR ed è organizzata in collaborazione con UNOPS, ICE7ITA e EEN.

L’appuntamento di questa mattina ha esplorato come la cooperazione internazionale possa essere un motore per il progresso sostenibile nel settore agricolo, fondamentale per la sicurezza alimentare e lo sviluppo economico delle comunità rurali.

La sessione, moderata da Massimo Zaurrini di Internationalia, ha visto la partecipazione di figure chiave nel campo dello sviluppo e della cooperazione internazionale, che hanno condiviso iniziative correnti e future che mirano a integrare sostenibilità e innovazione nell’agricoltura.
Tatiana Marzi dell’Agenzia ICE, che ha illustrato i progetti di Lab Innova nel settore agricolo e la collaborazione con Macfrut per promuovere l’innovazione. Frank Cinque, Direttore Generale della Fondazione E4Impact, che svolge le sue attività in 20 Paesi africani e supporta gli imprenditori nella creazione di posti di lavoro e nel fornire soluzioni alle sfide dei loro Paesi, ha presentato l’acceleratore per start up in Kenya lanciato nel 2018: uno strumento che offre alle startup keniote un’esperienza di accelerazione premium, orientata all’azione e ai risultati, con l’obiettivo di far crescere le loro imprese, facilitare gli investimenti e i collegamenti con i mercati regionali e internazionali, con particolare attenzione a quelli italiani.

“Sono 15 anni che come E4Impact formiamo imprenditori africani d’impatto e in tutto questo tempo un numero è rimasto costante:
il 44% di questi imprenditori opera nel settore agro-alimentare – ha sottolineato Cinque -. L’apertura al commercio internazionale, l’innovazione tecnologica e il conseguente sviluppo economico del continente non può che passare da questo comparto.”
Anche Giovanni Giustino di Ceia Spa e Biagio Di Terlizzi, Direttore aggiunto del CIHEAM Bari, hanno condiviso le loro esperienze e visioni su come le innovazioni tecnologiche e le partnership strategiche possono trasformare il settore agricolo, con un focus particolare sul progetto Josme in Giordania, iniziativa che mira a rafforzare l’innovazione sostenibile delle PMI.

“La capacità di stimolare sinergie tra i diversi attori dello sviluppo, dalle istituzioni alle comunità locali, costituisce il vero valore aggiunto della cooperazione internazionale. Lo osserviamo quotidianamente nel settore agricolo, dove la creazione di una filiera della conoscenza, che passi dai decisori politici fino al singolo agricoltore, apre la via verso miglioramenti tangibili nella sicurezza alimentare come nella crescita lavorativa ed imprenditoriale di un sistema sociale – ha evidenziato il Direttore aggiunto del CIHEAM Bari -. Nella Regione del Mediterraneo allargato, grazie al sostegno dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), stiamo portando avanti una serie di iniziative che cerca di riunire istituzioni, piccole e medie imprese e comunità intorno ad un unico obiettivo: sostenere l’innovazione imprenditoriale e la digitalizzazione nell’agribusiness per trainare una trasformazione economica e culturale del mondo del lavoro”.

L’evento ha evidenziato l’importanza delle sinergie tra diversi attori dello sviluppo – governi, settore privato, istituzioni internazionali e società civile – per creare un impatto trasformativo che vada oltre la mera produzione agricola, affrontando le sfide legate alla sicurezza alimentare, all’empowerment delle comunità locali e all’integrazione dei piccoli produttori nei mercati globali. La conferenza ha offerto a tutti gli stakeholder l’opportunità di riflettere sulle pratiche correnti, scambiare idee e costruire una roadmap per un futuro dove l’agricoltura non solo nutra ma anche prosperi in armonia con l’ambiente e le comunità.

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Innovazione e collaborazione nella sanità d'emergenza: l'avanzamento della Cooperazione internazionale

La sala Codeway Plenary di Fiera Roma ha ospitato questa mattina un incontro cruciale sul tema “Innovazione e Collaborazione nella Sanità d’Emergenza”. L’evento si è concentrato sull’importanza di un approccio innovativo e collaborativo alla sanità d’emergenza, un settore sempre più rilevante nell’attuale panorama globale della salute pubblica. L’appuntamento fa parte dell’agenda di incontri di Codeway Expo, la Fiera della Cooperazione allo Sviluppo, organizzata da Fiera Roma e Internationalia. La manifestazione, dal 15 maggio a oggi a Fiera Roma, è realizzata con il supporto di Camera di Commercio di Roma e Regione Lazio, ha il patrocinio di MAECI, AICS e CNR ed è organizzata in collaborazione con UNOPS, ICE7ITA e EEN.

L’epidemia di COVID-19 ha messo in luce l’urgente necessità di rafforzare i sistemi sanitari globali attraverso l’innovazione tecnologica e la cooperazione multidisciplinare. Le tecnologie emergenti, come l’intelligenza artificiale, la telemedicina e i big data, sono ormai strumenti fondamentali per prevenire e gestire le crisi sanitarie. L’evento di oggi ha messo a fuoco come queste tecnologie possano essere integrate efficacemente con modelli di collaborazione tra il settore pubblico, il privato e la società civile.

La sessione, moderata da Gianfranco Belgrano di Internationalia, ha visto la partecipazione di esperti di spicco nel campo della sanità d’emergenza. Tra loro Lorenzo Massucchielli, Responsabile U.O. Emergenze Internazionali della Croce Rossa Italiana, che ha condiviso esperienze e lezioni apprese in vari contesti di crisi. “La gestione delle emergenze internazionali – ha commentato – richiede oggi un forte coordinamento e una significativa condivisione di dati e informazioni. Non è più un’azione che può essere svolta isolatamente da una singola struttura, ma un intervento continuativo che necessita di intensa preparazione e ampia prontezza operativa. Le emergenze in Mozambico e in Ucraina, così come la pandemia da COVID-19, hanno dimostrato chiaramente l’importanza di un approccio multi-rischio e multi-hazard, in cui tutti i settori devono essere considerati. In questo contesto, le strutture governative e internazionali giocano un ruolo essenziale per garantire un’azione coordinata e adeguata così da innescare dei processi di Early Warning ed Early Action essenziali”.

Ha sottolineato quanto sia fondamentale l’accesso ai servizi sanitari nella risposta alle crisi Riccardo Clerici, responsabile per le relazioni esterne dell’UNHCR in Italia “La salute è un diritto umano fondamentale per tutti, compresi i rifugiati; nel solo 2023 l’UNHCR ha risposto a 45 epidemie e ha supportato oltre 14,5 milioni di consultazioni mediche – ha affermato -: considerando che il 78% delle persone rifugiate vive in condizioni di sfollamento protratto, l’accesso ai servizi sanitari è di primaria importanza nella risposta alle crisi”. Illustrando i partenariati tra l’UNHCR e importanti realtà della società civile, come il CUAMM, e del settore privato, Clerici ha sottolineato “l’importanza dell’integrazione dei rifugiati nei paesi che li accolgono, quale fattore di coesione sociale e di stabilizzazione delle popolazioni in fuga, in considerazione della dimensione integrata della salute umana”.

Ha sottolineato l’importanza del ruolo di privati e fondazioni nella cooperazione Giovanni Torelli di Medici con l’Africa Cuamm. “Oggi – ha sottolineato – privati e fondazioni svolgono un ruolo davvero partecipativo nella cooperazione, non si tratta di semplici finanziatori. Dal coinvolgimento nella ricerca fino alla fase di progettazione degli interventi, dai programmi a lungo termine come ‘Prima le mamme e i bambini’ alla risposta alle emergenze, sono partner chiave con cui lavoriamo costantemente, mossi dal comune obiettivo di garantire l’accesso a cure mediche di qualità, adottando un approccio sostenibile nel tempo per il rafforzamento dei sistemi sanitari”.

Ha illustrato una tecnologia innovativa per migliorare la risposta alle emergenze sanitarie Carlo Valesi, Direttore Tecnico di NaClo by Medivac Srl.

“La pandemia del 2020 – ha sottolineato – ci ha ricordato che l’igiene e la disinfezione sono elementi fondamentali per prevenire la diffusione delle malattie contagiose, in qualsiasi contesto esse si possano manifestare. A maggior ragione, questi principi diventano irrinunciabili nei Paesi a basso e medio reddito per consentire un corretto sviluppo della sanità pubblica di base e ancora di più in caso di emergenze sanitarie. Alla luce di queste considerazioni, Medivac ha pensato di introdurre sul mercato NaCLO30, un sistema plug&play per la produzione, secondo necessità e in qualsiasi condizione, di ipoclorito di sodio elettrolitico, uno dei disinfettanti più noti e utilizzati worldwide”.

L’incontro è stato un’opportunità importante per professionisti del settore, decisori politici e altri stakeholder chiave per condividere le loro esperienze, discutere le sfide attuali e future e delineare strategie per costruire sistemi sanitari più robusti ed efficaci. L’obiettivo è lavorare insieme per migliorare la resilienza globale di fronte a emergenze sanitarie, garantendo una risposta rapida ed efficace a beneficio di tutte le comunità.

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La sala Codeway Plenary di Fiera Roma ha ospitato questa mattina un incontro cruciale sul tema “Innovazione e Collaborazione nella Sanità d’Emergenza”. L’evento si è concentrato sull’importanza di un approccio innovativo e collaborativo alla sanità d’emergenza, un settore sempre più rilevante nell’attuale panorama globale della salute pubblica. L’appuntamento fa parte dell’agenda di incontri di Codeway Expo, la Fiera della Cooperazione allo Sviluppo, organizzata da Fiera Roma e Internationalia. La manifestazione, dal 15 maggio a oggi a Fiera Roma, è realizzata con il supporto di Camera di Commercio di Roma e Regione Lazio, ha il patrocinio di MAECI, AICS e CNR ed è organizzata in collaborazione con UNOPS, ICE7ITA e EEN.

L’epidemia di COVID-19 ha messo in luce l’urgente necessità di rafforzare i sistemi sanitari globali attraverso l’innovazione tecnologica e la cooperazione multidisciplinare. Le tecnologie emergenti, come l’intelligenza artificiale, la telemedicina e i big data, sono ormai strumenti fondamentali per prevenire e gestire le crisi sanitarie. L’evento di oggi ha messo a fuoco come queste tecnologie possano essere integrate efficacemente con modelli di collaborazione tra il settore pubblico, il privato e la società civile.

La sessione, moderata da Gianfranco Belgrano di Internationalia, ha visto la partecipazione di esperti di spicco nel campo della sanità d’emergenza. Tra loro Lorenzo Massucchielli, Responsabile U.O. Emergenze Internazionali della Croce Rossa Italiana, che ha condiviso esperienze e lezioni apprese in vari contesti di crisi. “La gestione delle emergenze internazionali – ha commentato – richiede oggi un forte coordinamento e una significativa condivisione di dati e informazioni. Non è più un’azione che può essere svolta isolatamente da una singola struttura, ma un intervento continuativo che necessita di intensa preparazione e ampia prontezza operativa. Le emergenze in Mozambico e in Ucraina, così come la pandemia da COVID-19, hanno dimostrato chiaramente l’importanza di un approccio multi-rischio e multi-hazard, in cui tutti i settori devono essere considerati. In questo contesto, le strutture governative e internazionali giocano un ruolo essenziale per garantire un’azione coordinata e adeguata così da innescare dei processi di Early Warning ed Early Action essenziali”.

Ha sottolineato quanto sia fondamentale l’accesso ai servizi sanitari nella risposta alle crisi Riccardo Clerici, responsabile per le relazioni esterne dell’UNHCR in Italia “La salute è un diritto umano fondamentale per tutti, compresi i rifugiati; nel solo 2023 l’UNHCR ha risposto a 45 epidemie e ha supportato oltre 14,5 milioni di consultazioni mediche – ha affermato -: considerando che il 78% delle persone rifugiate vive in condizioni di sfollamento protratto, l’accesso ai servizi sanitari è di primaria importanza nella risposta alle crisi”. Illustrando i partenariati tra l’UNHCR e importanti realtà della società civile, come il CUAMM, e del settore privato, Clerici ha sottolineato “l’importanza dell’integrazione dei rifugiati nei paesi che li accolgono, quale fattore di coesione sociale e di stabilizzazione delle popolazioni in fuga, in considerazione della dimensione integrata della salute umana”.

Ha sottolineato l’importanza del ruolo di privati e fondazioni nella cooperazione Giovanni Torelli di Medici con l’Africa Cuamm. “Oggi – ha sottolineato – privati e fondazioni svolgono un ruolo davvero partecipativo nella cooperazione, non si tratta di semplici finanziatori. Dal coinvolgimento nella ricerca fino alla fase di progettazione degli interventi, dai programmi a lungo termine come ‘Prima le mamme e i bambini’ alla risposta alle emergenze, sono partner chiave con cui lavoriamo costantemente, mossi dal comune obiettivo di garantire l’accesso a cure mediche di qualità, adottando un approccio sostenibile nel tempo per il rafforzamento dei sistemi sanitari”.

Ha illustrato una tecnologia innovativa per migliorare la risposta alle emergenze sanitarie Carlo Valesi, Direttore Tecnico di NaClo by Medivac Srl.

“La pandemia del 2020 – ha sottolineato – ci ha ricordato che l’igiene e la disinfezione sono elementi fondamentali per prevenire la diffusione delle malattie contagiose, in qualsiasi contesto esse si possano manifestare. A maggior ragione, questi principi diventano irrinunciabili nei Paesi a basso e medio reddito per consentire un corretto sviluppo della sanità pubblica di base e ancora di più in caso di emergenze sanitarie. Alla luce di queste considerazioni, Medivac ha pensato di introdurre sul mercato NaCLO30, un sistema plug&play per la produzione, secondo necessità e in qualsiasi condizione, di ipoclorito di sodio elettrolitico, uno dei disinfettanti più noti e utilizzati worldwide”.

L’incontro è stato un’opportunità importante per professionisti del settore, decisori politici e altri stakeholder chiave per condividere le loro esperienze, discutere le sfide attuali e future e delineare strategie per costruire sistemi sanitari più robusti ed efficaci. L’obiettivo è lavorare insieme per migliorare la resilienza globale di fronte a emergenze sanitarie, garantendo una risposta rapida ed efficace a beneficio di tutte le comunità.

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